Casella di testo: Introduzione

In questo capitolo voglio affrontare l’annoso problema che si presenta quando ci troviamo di fronte a materiali che bisogna separare per poterne ottimizzare l’uso. Nel nostro caso il muso di lepre. Quante volte i nostri amici cacciatori sono anche pescatori e quindi ci possono foraggiare con materiale “fresco”, il problema è come conservarlo e come poi dividerlo a seconda dell’utilizzo, .per la conservazione farò un capitolo a parte, in quanto lo stoccaggio di scalpi di uccelli  e pelli richiedono alcune semplici procedure che vedremo in seguito. Il vantaggio di avere  uno scalpo o una pelle intera è quello di poterci selezionare al meglio le varie tipologie di materiale, pelo più soffice, più ispido, corto, lungo, corto/lungo …….lo stesso dicasi per il piumaggio. L’arte della costruzione non è solo mettere una pallina di tungsteno e un po’ di pelo...ma richiede conoscenze approfondite su come utilizzare i materiali, come prepararli,tingerli , dividerli riconoscerli ,insomma,  non basta sedersi al morsetto  per considerarsi un “costruttore completo”.

Qui a fianco alcuni musetti di lepre pronti per essere “pelati”.  Prepareremo i musetti con una pseudo concia che ci permetterà di stoccarli  per lungo tempo, quando ne avremo un numero congruo inizieremo a “lavorarli”. Vi spiegherò in altri capitoli come conciare i musetti e gli altri materiali così da poterli conservare a lungo.

Nei capitoli dedicati alla tintura avrete anche l’opportunità di essere totalmente “indipendenti”, con un notevole risparmio e una scelta ancora maggiore di materiali.

Nell’immagini successive  possiamo vedere il primo taglio, cioè da dove dobbiamo iniziare a rasare il pelo. Le due coste esterne delle orecchie ci forniranno del pelo corto e semi duro, idoneo per formare corpi di mosche secche e di ninfe. Otterremo un colore dalla tonalità scura con delle “spine” dal colore caldo e mielato, che ben si sposa per emergenti e ninfe di baetis, solo per citarne alcune. Una perfetta March Brown per la Dora Baltea cosa sarebbe se non costruita utilizzando del pelo prelevato dall’orecchio della lepre? La scelta del materiale deve essere minuziosa in quanto la nostra mosca deve rappresentare quello che la trota sta prendendo in quel momento, ma non solo come imitazione ma anche come “posizione” sull’acqua. Ho letto in rete di studi sul peso specifico di questo o quel materiale e devo dire che già 25 anni fa lessi sui libri di Raffaele De Rosa di un materiale utilizzato da lui per la sua galleggiabilità impareggiabile : il capoK un elemento vegetale idrorepellente per eccellenza. La mia esperienza unita a quella dei miei amici e maestri (Enzo Sugherelli, Angelo Droetto, Luigi Caramori...per citarne alcuni) mi ha portato a conclusioni diverse .

Hare mask  Muso di lepre